Il colesterolo è una sostanza cerosa che fa parte dei lipidi, i grassi del sangue. La sua funzione è molto importante per il nostro organismo perché gli fornisce energia. Il suo contenuto, però, non deve superare un certo limite altrimenti, al contrario, diventa un pericolo perché contribuisce alla formazione dell’arteriosclerosi, cioè di placche dense che ostruiscono il passaggio del sangue al cuore e al cervello. Il grumo che si forma e che blocca il passaggio del sangue al cuore può provocare un infarto. Se, invece, la placca blocca il passaggio del sangue verso il cervello il rischio è di incorrere in un ictus cerebrale.
Perché si effettua?
L’esame consente di osservare i livelli del colesterolo nel sangue impostando, se risulta troppo alto, una dieta specifica oppure un trattamento farmacologico. Il colesterolo, infatti, può essere associato ad una cattiva alimentazione, troppo ricca di grassi, ma può anche essere legato all’avanzare dell’età oppure a malattie ereditarie che provocano alterazioni nella sua produzione oppure, ancora, ad alcune malattie come quelle della tiroide, del rene e del fegato.
Come si esegue?
Si tratta di un semplice prelievo di sangue da eseguire a digiuno nelle dodici ore precedenti l’esame anche se, in realtà, un pasto recente non sempre influisce sull’esito dell’esame, ma altera certamente il risultato dell’esame dei trigliceridi, indagine che in genere è eseguita insieme all’esame del colesterolo. I farmaci non alterano l’esito dell’analisi. Il consiglio è di osservare una dieta equilibrata, senza eccessi, nelle due settimane che precedono l’esame.
I risultati
VALORI NORMALI
COLESTEROLO TOTALE 125-200 mg / di
COLESTEROLO HDL > 35 mg/di
COLESTEROLO LDL <130mg/dl
Cosa significano?
Il colesterolo si suddivide in:
Colesterolo totale
Colesterolo HDL (high density lipoprotein), o “colesterolo buono”
Colesterolo LDL (low density lipoprotein), o “colesterolo cattivo”.
Colesterolo totale: rappresenta il totale del colesterolo presente nel sangue. Il valore “desiderabile” secondo l’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – deve essere inferiore a 200 milligrammi di colesterolo totale per decilitro.
Se il valore è più alto e si aggira sui 250/260 milligrammi per decilitro è necessario intervenire con una dieta povera di grassi e eseguire nuovamente l’esame dopo due settimane per verificarne la riduzione. Se questa non è avvenuta, potrebbe trattarsi di una produzione naturale di colesterolo da parte dell’organismo (di origine genetica) e il medico valuterà se è necessario intervenire con terapie farmacologiche sotto consiglio medico.
Se il valore è molto più alto rispetto al valore desiderabile, oltre i 300 milligrammi per decilitro, è opportuno intervenire con una terapia farmacologica consigliata dal medico.
Se il valore è più basso rispetto al valore minimo desiderabile significa che si è tenuto una dieta povera di grassi per lungo tempo o che si è fatto eccessivo uso di farmaci che abbassano il colesterolo.
Colesterolo HDL (high derisiti/ lipoprotein): si tratta di una lipoproteina comunemente chiamata “colesterolo buono” perché pulisce la parete arteriosa, agisce cioè eliminando il colesterolo in eccesso che si forma sulle arterie e protegge, quindi, da arteriosclerosi e infarto cardiaco. Per questo, il fatto di avere il colesterolo HDL alto è un fattore positivo per l’organismo. Se, invece, il valore si trova sotto il valore desiderabile, si ha una maggiore predisposizione all’infarto perché si incorre in un maggiore rischio di arteriosclerosi.
L’importante in questa analisi è valutare il rapporto numerico che intercorre tra il colesterolo HDL e il colesterolo totale. Se, infatti, il colesterolo totale è alto e anche l’HDL è alto, il colesterolo non diventa un fattore di rischio all’infarto così preoccupante, ma lo diventa, invece, nel caso in cui il colesterolo totale è elevato e l’HDL è basso.
Per aumentare il valore del colesterolo HDL occorre osservare una dieta ricca di verdure, di lecitina di soia e praticare una costante attività fisica (che abbassa il colesterolo LDL aumentando l’HDL). Anche il vino, soprattutto quello rosso, a dosi moderate stimola la produzione di HDL.Colesterolo LDL (low density lipoprotein): o “colesterolo cattivo”. Si tratta di lipoproteine che innescano il processo di arteriosclerosi perché si accumulano sulle pareti delle arterie ostacolando il passaggio del sangue al cuore e al cervello formando delle placche, un deposito spesso e duro che può ostruire il passaggio del sangue. Se il grumo blocca il passaggio del sangue al cuore, può provocare un infarto, mentre se il grumo blocca il passaggio del sangue verso il cervello il rischio è di incorrere in un ictus cerebrale. Il dosaggio del colesterolo LDL avviene mediante una formula matematica (chiamata formula di Friedewald) calcolata automaticamente dal laboratorio che mette in correlazione la quantità di colesterolo totale presente nel sangue e il valore dell’HDL con i trigliceridi (se, quindi, non viene eseguito l’esame dei trigli-ceridi insieme a quello del colesterolo totale e dell’HDL non è possibile calcolare il colesterolo LDL). Più il valore dell’ LDL è alto, più il rischio di arteriosclerosi è elevato.